
- Pensare che naturale sia equivalente a salubre non è molto giusto.
I vegetali producono una serie enorme di “pesticidi naturali” per difendersi da funghi, insetti e altro. Si è calcolato che ingeriamo attraverso i vegetali consumati una dose diecimila volte più alta di queste sostanze prodotte dalle piante rispetto ai pesticidi sintetici. Siamo a conoscenza che certe molecole, prodotte dalla natura sono estremamente pericolose. Diverse di queste sostanze, dagli studi fatti, sono cancerogene. L’uomo come tutte le altre specie viventi si è adattato all’ambiente, ha saputo tollerarle, e per questo ha continuato ad esistere.
Anche se ci siamo adattati, però, “diverse sostanze” prodotte dalla natura rimangono estremamente pericolose. - I preparati omeopatici hanno gli stessi risultati dei farmaci placebo.
Si sa per certo che i farmaci cosiddetti placebo (cioè senza principi attivi) hanno una percentuale di efficacia. Secondo l’autore del libro “negli studi di qualità, controllati nei minimi particolari ……, le pillole omeopatiche risultano equivalenti ai placebo”.
Anche i seguenti libri
- Garattini Silvio, Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull'omeopatia, Sironi 2015 (per una breve presentazione si veda il seguente link)
- Salvo Di Grazia - Salute e bugie, Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani, Chiarelettere 2014 (per una breve presentazione si veda il seguente link)
la pensano allo stesso modo e ci informano sul fatto che non ci sono attualmente prove scientifiche capaci di dimostrare la validità dell'approccio omeopatico. In base alle sperimentazioni per verificare l'efficacia del trattamento omeopatico si è visto che la percentuale di guarigione è quanto quella di un farmaco placebo (farmaci senza principio attivo che agiscono per effetto suggestivo).
In questa situazione, molte persone comuni si affidano alla pragmatica frase “di sicuro male non fanno”, mentre sappiamo che i farmaci allopatici chi più e chi meno presentano sempre rischi e controindicazioni. Questa idea è giusta solo nel caso di malattie leggere, mentre nel caso di situazioni severe si rischia di mettere gravemente a repentaglio la salute mancando di ricorrere a soluzioni migliori. - Non ci sono più le banane di una volta.
Nella prima parte del precedente secolo la banana più commercializzata era la “Gros Michel” ma subì un attacco fungineo che la fece scomparire dal mercato. Essa fu sostituita con la Cavendish una varietà con caratteristiche simili a quella precedente.
Le banane selvatiche sono immangiabili, mentre quelle commestibili sono poche varietà poiché sono piante sterili (geneticamente sono triploidi). La banana è estremamente delicata, è classificata come un erba (gigantesca) e non un frutto; dalla sua produzione trovano sostentamento e dipendono milioni di persone. Le piantagioni si diffondono ripiantando un tralcio alla base del fusto. Ebbene ogni anno per produrre la Cavendish, gli agricoltori sono costretti ad usare una notevole quantità di fungicidi, con dei probabili rischi alla salute umana.
Se dovesse succedere il fatto successo alla Gros Michel a questa varietà commerciale o alle altre meno conosciute ma fonte di sussistenza, per molte persone sarebbe una vera e propria tragedia. Dice l’autore che, se si riuscisse a creare delle piante, tramite il metodo Ogm o con altre tecniche, resistenti agli attacchi funginei, metteremmo al sicuro la vita di tantissime persone. - Il glutammato monosodico è un sale dell’acido glutammico. Tale acido è uno degli amminoacidi più abbondanti in natura e lo si può trovare libero in molti alimenti, come il latte, i pomodori e i funghi.
Fino agli inizi del ‘900 si credeva che i sapori fondamentali fossero quattro: dolce, salato, aspro e amaro. Un chimico giapponese cercando di capire il sapore di una tipica zuppa scoprì che era dovuto al glutammato e decisi di dargli il nome di “umami” che tradotto da noi sarebbe “sapido”. Come si legge già dal titolo sopra, questo sapore che molti credono inventato dalla chimica , è in realtà un gusto presente moltissimo in natura. Fa male?Tutto fa male se preso in eccesso. Anche il sale fa male se ne mettiamo troppo nei nostri piatti e così per tante altre cose.
L’acido glutammico è un amminoacido non essenziale, cioè il nostro corpo lo sa produrre autonomamente, è di fondamentale importanza nel metabolismo delle nostre cellule e funge da neurotrasmettitore per il sistema nervoso.
Saluti Giuliano Mazzocco
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