Sito web: www.uibm.gov.it
Video: link1, link2, link3.
Come precedentemente detto un diritto brevettuale consente la produzione e la commercializzazione in maniera esclusiva. Gli stati riconoscono la proprietà intellettuale e la proteggono, perché questo ha consentito lo sviluppo della tecnologia e della ricchezza.
SCRIVERE CON SUCCESSO UN BREVETTO
Il brevetto è in sostanza un privilegio concesso da un governo a un cittadino. Quando si parla di brevetto si pensa solitamente a un’invenzione ma in pratica si tratta di un contratto in cui lo stato si impegna a far rispettare la vostra “proprietà intellettuale”. Perciò un brevetto fatto male non riuscirà a difendere l’invenzione dalla concorrenza, la quale troverà i “buchi” per sviluppare prodotti alternativi.
- Occorre innanzitutto prestare attenzione agli aspetti formali. I documenti redatti da presentare devono avere determinati margini e spaziatura, le righe devono essere numerate sul bordo a sinistra e altre cose.
- La descrizione deve avere una determinata struttura. Inizialmente avere un titolo, successivamente indicare un campo tecnico, la situazione inventiva precedente alla vostra invenzione o prior art, il problema tecnico che viene risolto, la descrizione di come l'invenzione funziona, l’illustrazione dei disegni e la descrizione di una forma preferenziale dell’invenzione. Chi legge (persona dotata di comuni competenze nel settore) deve essere in grado di comprendere come funziona ciò che intendete brevettare, altrimenti la vostra domanda sarà rifiutata.
- Occorre presentare un riassunto dell’invenzione.
- Le rivendicazioni. Sono la parte normativa, la più importante di tutto. Definiscono ciò che è specifico della vostra invenzione. Non è per niente semplice formularle. Sul sito di EPO ne potete trovare innumerevoli esempi. Il ricorso a un consulente brevettuale può essere la soluzione più idonea.
- I disegni tecnici. Se necessario si possono allegare dei disegni tecnici che devono essere in bianco e nero.
- Per ultimo occorre una traduzione in inglese delle rivendicazioni.
Dopo circa nove mesi arriva da Monaco di Baviera (sede centrale europea per la brevettazione a cui si rivolge anche l’Italia) il rapporto di ricerca. Se l’esito sarà favorevole si potrà estendere la domanda a livello internazionale. Spetterà al titolare valutare l’opportunità di questo passo, perché può essere non conveniente proseguire, rispetto agli incassi che si possono prevedere dallo sfruttamento della privativa. Dopo circa due anni dal deposito della domanda l’esito brevettuale si dovrebbe concludere. La privativa rimarrà in essere per 20 anni nel caso di brevetto per invenzione industriale, previo il pagamento delle tasse connesse.
Saluti Giuliano Mazzocco
COOKIE POLICY
PRIVACY POLICY