
Uno dei settori più venduti in libreria è quello delle diete. Innumerevoli pubblicazioni si avvicendano e tutte con una tiratura notevole. Le proposte dietetiche sono numerosissime e svariate. Per tanto tempo si è insistito sul numero di calorie introdotte senza pronunciarsi sulla qualità. Invece da un po’ di tempo comincia farsi strada un modo nuovo di approcciarsi al cibo. Il corpo umano non viene più visto semplicemente come “una stufa” brucia combustibile, ma una realtà molto più complessa in cui anche la componente psicologica ha il suo peso.
Bisogna sapere che una delle prime forme compensatorie dal punto di vista psicologico è il cibo, oltre ad avere una connotazione alimentare, ciò che mangiamo ha dei risvolti affettivi. Nei primi anni di vita dalla mamma oltre al latte , dal suo seno prendevamo il calore e l’amore parentale. Quando decidiamo di ritrovarci tra amici, l’attività più comune è quella di mangiare insieme. Cibo , cibo, cibo, sempre il cibo è presente nelle nostre attività.
Uno potrà pensare, cosa ci fa una tematica del genere e anche altre in un sito che si chiama “insegnare divertendosi”. Ebbene come ho recentemente specificato nella spalla destra della pagina web, questa come altre sono tematiche importanti della vita dell’uomo e devono essere presenti nella mente dei docenti, i quali in quanto rappresentanti dello stato hanno il compito di perseguire “il pieno sviluppo della persona umana” (art. 3 Costituzione italiana).
Attorno al cibo si possono sviluppare delle insidiose malattie come la bulimia e l’anoressia, dove semplici eccessi di peso si legano a inconsistenze psicologiche, che più o meno tutti possono avere, e che non sarebbero mai diventate un problema senza questa congiunzione, innescando terribili sofferenze. Il pensiero più comune riguardo ai problemi derivanti dal rapporto con il cibo è quello di persone senza volontà, gente senza controllo di se stessi. La conseguenza è una sostanziale disapprovazione sociale e colpevolizzazione dell’individuo. La persona così oltre ad odiare il suo corpo per i chili di grasso attaccati al suo sedere, odia se stesso e si disprezza come essere deludente e fallito perché incapace di controllarsi. Bello, il massimo dell’autostima!
Ritornando all’argomento in questione, elenco qui una piccola raccolta non esaustiva della varie diete: dieta Atkins, Sugar Busters, dieta South Beach, dieta Dukan, paleo dieta, dieta a zona, DASH, la Weight Watchers, la TLC, la Biggest Loser, quella del ventre piatto, quella di Jenny Craig, la paleodieta, la dieta mediterranea, la dieta zero grano, il veganismo ipolipidico, la dieta con Herbalife, la dieta per gruppi sanguigni, la dieta senza muco, la dieta fast di Mosley e Spencer, la Scarsdale, la dieta dissociata, la crono dieta, la dieta del biscotto, dieta della luna, ecc. Però, che dire: la fantasia non manca!
Bene, tra le tanti pubblicazioni lette, ce ne sono alcune da segnalare per le loro argomentazioni e il supporto bibliografico a garanzia delle loro affermazioni, (ma con ciò non si vuole esprimere un giudizio negativo verso le altre, anche perché risulterebbe difficile conoscerle tutte), esse sono quelle del dott. Filippo Ongaro, quelle del dottor Joel Fuhrman e altre che riporto qui sotto.
- Filippo Ongaro, Mangiare ci fa belli. Cibi e supercibi per guadagnare in bellezza, salute, forma e longevità, Piemme 2014.
- Filippo Ongaro - Mangia che dimagrisci. Un metodo rivoluzionario per perdere peso e guadagnare in forma e salute, Piemme 2013.
- Lagacè Iacqueline, L’alimentazione antidolore, Sperling & Kupfer 2015.
- Servan-Schreiber David, Anticancro. Prevenire e combattere i tumori con le nostre difese naturali, Sperling & Kupfer 2015.
- Joel Fuhrman, La dieta nutritariana. L'alimentazione che impedisce scientificamente di ingrassare, Sperling & Kupfer 2015.
- Le farine bianche raffinate, lo zucchero, e altri cibi ad alto contenuto glicemico come le patatine fritte e simili favoriscono l’infiammazione, e alla lunga creano resistenza all’insulina con tutti i problemi connessi. Sarebbe meglio ricorrere a carboidrati con un lento assorbimento in maniera da evitare i picchi glicemici, i quali sono alla base della “dipendenza” da cibo. Il picco glicemico infatti induce la secrezione di insulina, la quale trasforma gli zuccheri in eccesso in grasso ma poi fa insorgere di nuovo lo stimolo della fame, in un vero e proprio circolo vizioso.
- È necessario prestare attenzione allo stress ossidativo. Una dieta che aiuta a catalizzare i radicali liberi riduce le infiammazioni e migliora la salute. Quindi sono da evitare i cibi fonte di infiammazione corporea tra cui alcuni inseriscono in modo deciso anche i latticini. Occorre invece preferire quelli che apportano diverse sostanze nutritive, in particolar modo le crucifere ma non solo.
- La dieta deve essere equilibrata e la carne non viene esclusa, poichè alcune sostanze non si possono assumere solo dal mondo dei vegetali. Filippo Ongaro sostiene la predisposizione naturale e la dotazione del nostro apparato digerente di acidi utili a digerire le proteine di origine animale, pone però l’attenzione sui pericoli derivanti dalle cotture eccesive che “carbonizzano” ( carne alla brace e simili). I cibi vegetali hanno la predominanza poichè sono ricchi di sostanze nutritive ed estremamente corroboranti.
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