
Un libro insolito analizza lo sviluppo dell’uomo a partire dai suoi sviluppi alimentari: Tom Standage, una storia commestibile dell'umanità, Codice edizioni, Torino 2010.
Si sarebbero potuto combattere le grandi guerre del passato se gli uomini fossero rimasti raccoglitori e cacciatori? Cosa ha comportato lo sviluppo dell’agricoltura? Chi coltivava il cibo?
Un ettaro di terra produceva mediamente in Italia circa 12 quintali di frumento ad inizio del 1900, ora la produzione arriva anche a 60 o di più. Di chi è il merito? Potrebbe la terra dare sostentamento a tante persone senza i concimi attuali e le tecniche agricole di adesso, senza quella che viene chiamata la rivoluzione verde?
Interessante e sorprendente è la storia che riguarda il commercio delle spezie. Ci furono guerre e battaglie intorno a questo commercio e fu ridefinito il mondo politico di allora. La città di Venezia è nata e ha prosperato intorno a questa attività (“il carico di una sola galea veneziana era degno di un riscatto reale”).
Che dire poi dell’avvento del mais e della patata?
È un libro che fa riflettere perché svela i retroscena di ciò che è alla base dello sviluppo della civiltà umana e pone molti interrogativi. Alcune osservazioni ti lasciano di stucco. Eccone alcune:
1. Dagli esperimenti fatti dagli antropologi , era meno dispendioso in termini di tempo essere cacciatori raccoglitori piuttosto che agricoltori. Per quale motivi gli uomini hanno adottato una tecnica più svantaggiosa?
2. L’agricoltura non è naturale ma contro natura. Ha cambiato il mondo e ha modificato l’ambiente più di qualsiasi altra attività umana.
3. Ha causato una deforestazione enorme e una distruzione ambientale grandissima comportando lo spostamento di flora e fauna a migliaia di chilometri dai loro habitat originari.
4. Se venisse inventata oggi, l’agricoltura sarebbe vietata. Eppure, nonostante tutte le sue colpe, è alla base della civiltà così come la conosciamo.
5. Senza i fertilizzanti attuali che sono alla base della rivoluzione verde, per cui si produce sette volte tanto quanto era prodotto una volta, la terra potrebbe dare sostentamento a sette miliardi e mezzo di persone?
Insieme a questo libro è interessante leggersi “100 domande sul cibo” ( Carnazzi Stefano, Cento domande sul cibo. Manuale di sopravvivenza tra il supermercato e la tavola, Edizioni ambiente , Milano 2009 ).
Esso si interroga su ciò che mangiamo , sulle varie adulterazioni e sofisticazioni degli ultimi anni, sulla sostenibilità ambientale dei cibi. Interessante è la resa per ettaro delle varie coltivazioni e il numero delle persone che possono essere nutrite in base ai tipi di raccolti nonché il bisogno idrico per portarli a maturazione.
Poi pone la questione della ricerca ogm e il fatto che potrebbe essere possibile in un futuro “coltivare” delle bistecche in laboratorio senza quindi ricorrere alla necessità di uccidere animali. Anche se ciò avvenisse il problema della salubrità rimarrebbe. Infatti quale sarebbe il brodo di coltura con cui si “nutrirebbero” queste bistecche di laboratorio?
Precedentemente il libro spiega che ricerche scientifiche hanno dimostrato che la medicina omeopatica è più potente di quella allopatica. Ciò significa che il nostro corpo riesce a rilevare una goccia di una sostanza diluita in un lago. La prospettiva quindi di una bistecca sintetica diventa piuttosto inquietante.
PRECISAZIONE:
dopo la lettura dei libri,
- Garattini Silvio, Acqua fresca? Tutto quello che bisogna sapere sull'omeopatia, Sironi 2015 (per una breve presentazione si veda il seguente link)
- Salvo Di Grazia - Salute e bugie, Come difendersi da farmaci inutili, cure fasulle e ciarlatani, Chiarelettere 2014 (per una breve presentazione si veda il seguente link)
desidero rettificare queste affermazioni sull'omeopatia, in quanto secondo qusti rigorosi autori non ci sono prove scientifiche capaci di dimostrare la validità dell'approccio omeopatico. Probabilmente il libro di Carnazzi si riferisce a uno studio viziato da errori metodologici che succesivamente sono stati smascherati. In base alle sperimentazioni per verificare l'efficacia del trattamento omeopatico si è visto che la percentuale di guarigione è quanto quella di un farmaco placebo (farmaci senza principio attivo che agiscono per effetto suggestivo).
Buon appetito!
Che dire? Due letture che fanno riflettere corredate di nutrita bibliografia.
Due link sulla biologia sintetica: https://www.youtube.com/watch?v=PrqrGxG_OUA
https://www.youtube.com/watch?v=9iniX89xfaA
Saluti G.M.