
In tutti questi anni in cui insegno non posso non sentire tutte le difficoltà scolastiche incontrate dagli studenti. Quante sofferenze, quanti etichettature, fallimenti, blocchi, rimproveri, pianti, esaurimenti, ripetizioni, soldi, arrabbiature, denunce e altro. La scuola è quasi un campo di battaglia. I numeri sulla dispersione scolastica sono molto alti in Italia.
Ci sono persone che a distanza di anni quando tocchi il tasto scuola vedi che è ancora dolente. Stamattina sono stato a fare colazione al bar Badini, e un avventore andando sull’argomento scuola, mi rivelava che lui prima di andare a scuola non poteva mangiare nulla, altrimenti gli venivano gli sforzi di vomito. Io gli ho chiesto se sentiva la stessa stretta alla stomaco mentre mi raccontava e lui mestamente annuiva positivamente.
Che scuola è questa che stressa i suoi “clienti”?
Una delle cose più belle come il sapere è diventata oggetto di sofferenza ed evitamento. La colpa, badate bene, non è sempre dell’insegnante. Lo rivela il libro di Bartoletti “Lo studente strategico”. Diverse volte sono gli stessi genitori che sono all’origine del disagio oppure gli studenti stessi.
Io penso e credo che una delle cose più belle della vita sia avvicinarsi al sapere e scoprire sempre nuove cose tanto che più conosci e più vorresti sapere. Ebbene per certe nostri scolari questo è diventato un incubo e lo è pure poi per conseguenza anche per l’insegnante. Infatti molte volte uno studente in difficoltà mette alla prova seriamente con il suo comportamento la pazienza e la capacità del docente.
“Non ha metodo di studio!” dice il professore al genitore durante il colloquio di metà quadrimestre. I genitori rimangono un po’ storditi, e diversi sono i pensieri alcuni anche strani:
· “ma dove cavolo si compra questo metodo di studio?”
· “come mai mio figlio non è come gli altri?”
· “devo mandarlo a ripetizione!”
· E tanti altri che è meglio non dire.
Molti miei colleghi parlano di metodo di studio ma non hanno mai letto un libro sull’argomento.
Comunque il libro che voglio presentare al fine di aiutare studenti e professori nel loro lavoro parla di come riattivare “la capacità naturale di un organismo destinato ad apprendere, e di come sia possibile trasformare i limiti in punti di forza, le difficoltà in risorse”.
Le tematiche del libro sono:
· La perdita della motivazione e il senso del dovere,
· Il perfezionismo che porta all’angoscia o a somatizzazioni,
· I blocchi di performance per cui lo studente non riesce più a proseguire gli studi,
· Il panico da prestazione,
· La perdita di autostima, l’inadeguatezza e la rabbia conseguente,
· Gli errori dello studente: studio disorganizzato, eccessivo sforzo, lo studio dell’ultima ora, l’evitamento e la rinuncia.
Insieme a ciò vengono fornite le strategie di “terapia” che lo studente può attuare liberamente:
· Lo studio programmato
· “L’allenamento all’imperfezione”
· E altre 11 che per capirle bisogna leggerle.
Si parla inoltre dell’insegnante e del genitore strategico, delle sbagliate soluzioni e della necessità di attuare nuove modalità di affrontare i problemi.
Metà libro è dedicato a raccontare tutta una serie di storie inerenti alle difficoltà scolastiche, molto interessanti, e direi quasi divertenti se non fosse che nascondono delle sofferenze notevoli. Io consiglierei di leggere dapprima questa parte per poi passare al resto.
Condivido i contenuti di questo libro e spero possano essere fonte di aiuto e comprensione delle difficoltà scolastiche.
Bartoletti Alessandro,Lo studente strategico: Come risolvere rapidamente i problemi di studio, Ponte alle Grazie 2013
Si tratta di un libro facente parte della psicologia descritta nel post precedente.
Buona lettura.
Saluti Mazzocco Giuliano