Thomas Nast - Edited version of Image:1881 0101 tnast santa 200.jpg. Non so come sia stato possibile ma per tanto tempo ho creduto che l’Italia nel risorgimento sia stata mossa da un afflato ideale così forte da trovare la strada dell’unità. Mi domando come abbia fatta a credere a un’idiozia simile, nettamente in contrasto con ciò che la storia da sempre insegna e cioè che in tutte le epoche ci sono intrighi , inganni, lotte intestine di potere ed economia. Credevo che esistesse un babbo natale che con mille suoi aiutanti portava i doni della libertà in meridione. In realtà ha portato violenza, fucili e morti come la strage di Bronte. Lo stato borbonico possedeva due terzi dell’oro presente in italia a quel tempo, era il più industrializzato degli stati italiani e aveva una flotta seconda solo all’inghilterra. Almeno così dicono i due testi che vi consiglio di leggere: -Gigi De Fiore, Controstoria dell'Unità d'Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento, BUR 2010. -Pino Aprile, Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero Meridionali, Piemme 2013. È vero io sono un patito di storia ma credo che anche tante altre persone rimarranno stupite da ciò che è scritto in questi libri. Dopo l’unità d’Italia cominciò il fenomeno dell'emigrazione nel meridione. Lo stato piemontese appoggiò il potere dei mafiosi per consolidare la sua presenza. Scese con un esercito di occupazione composto da più di centomila soldati, rase al suolo per rappresaglia interi paesi. Portò da 8 a 25 le tasse. Incamerò i beni del banco di Napoli. Trasferì in campo di concentramento a Fenestrelle molti dell’esercito borbonico ove morirono di stenti e di fame. Se erano felici di diventare italiani perché sono scesi con tanti soldati uccidendo torturando e massacrando come in Kosovo in Iraq e via discorrendo. Si parla di una cifra di morti compresa tra centomila e un milione su una popolazione che contava 11 milioni di persone. Credevo che i popoli del ducato di Parma, di quello di Modena e del granducato di Toscana avessero realmente votato con un plebiscito la loro annessione al regno del Piemonte. Invece essi erano tutta una pagliacciata. Ad esempio in taluni casi c’erano le schede per dire si, ma mancavano quelle per il no, oppure bisognava richiederle specificando nome e cognome. Maggioranza bulgara si direbbe oggi. Strano molto strano visto che studiando sociologia si sa per certo che c’è sempre una parte della popolazione refrattaria ai cambiamenti. Neanche dopo una tragedia come la seconda guerra mondiale l’esito del referendum tra monarchia e repubblica fu così scontato e qualcuno dice che forse non è stato tutto così chiaro. Anche il plebiscito che riguardava Nizza e Savoia e la loro unione alla Francia fu una farsa. Quante balle, come ho potuto crederci? Collegati ai testi sopracitati consiglio di leggere anche questi due: -Lorenzo Del Boca, Indietro Savoia, Piemme 2004. -Giovanni Fasanella Antonella Grippo, Intrighi d'Italia Dalla morte di Cavour alla Grande guerra: le trame nascoste che non ci sono sui libri di storia, Sperling & Kupfer 2012. L’ultimo libro si interroga sulla morte di Cavour (probabilmente fatto morire a suon di salassi a seguito di febbre malarica), sugli affari e le privatizzazioni dei primi anni del regno d’Italia ( risulta sorprendente perché sembra sia descritta l’attuale situazione italiana), il caso della banca romana, l’uccisione del re Umberto I chiamato “re mitraglia” probabilmente avente come mandante l’ex regina borbonica del regno di Napoli, la morte in prossimità della prima guerra mondiale, molto insolita del capo di stato maggiore dell’esercito schierato per la triplice, il generale Pollio e tanto altro. Vedrete che la lettura di questi quattro libri vi daranno un’altra visione delle cose. Ne sono sicuro. Giuliano mazzocco. I commenti sono chiusi.
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Febbraio 2022
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