UNA MIA ESPERIENZA PERSONALE

In Italia quando ero giovane c'era la leva militare obbligatoria e dovendo assolvere questo compito decisi di chiedere di essere inquadrato come graduato all'interno dell'esercito.
La funzione che mi venne assegnata fu quella di essere addetto all'addestramento delle reclute. Dovevo insegnarli alcune cose basilari circa i regolamenti, le armi e altro. In particolare fin dall'inizio del servizio militare i soldati dovevano imparare a marciare. Le tabelle d'addestramento prevedevano se non ricordo male circa 4 ore al giorno per  15 giorni. Con il mio metodo, in due giorni soltanto,  riuscivo ad insegnare a  marciare decorosamente al mio plotone (composto da circa novanta uomini).
Volete sapere il segreto? Dovevano ripetere a voce e poi mentalmente gli ordini di marcia, in maniera da adeguare al ritmo del passo, la voce  e il pensiero. Lasciavo fare a loro , mi limitavo a dire "lo senti il ritmo?" "prova a ripetere con la voce UN, DUE, UN, DUE!". Il fatto è che non c'entravo io, non ero bravo io ma loro. Certo io li mettevo nella condizione ma erano loro  che messi nella situazione di diventare parte attiva , riuscivano a imparare tanto in fretta.
Insieme agli altri  del plotone ripetevano  "l'un due"  per  prendere il ritmo  fino a quando ciò che veniva impartito non era più eterodiretto ma intradiretto.
La stessa cosa deve fare un insegnante; deve dare la possibilità allo studente di esperimentarsi. L'insegnante lo mette nelle condizioni e si fa da parte. Diventerà quindi spettatore dell'evoluzione dello studente e a volte ci sono degli "spettacoli" davvero strabilianti, ecco perchè diventa divertente insegnare.
Nel mio servizio da militare ho addestrato sette gruppi di reclute. Per ottenere dei buoni risultati di addestramento il comando aveva istituito un premio consistente in una licenza premio di ben una settimana, per la squadra che dimostrava  la migliore preparazione nelle discipline militari. Con il medesimo metodo di responsabilizzazione e protagonismo descritto sopra,  sono riuscito a far vincere per ben tre volte le squadre del mio plotone,  e per le restanti a farle piazzare sempre in prossimità dei  primi posti. A volte quando tornavo dalla licenza sorprendevo i soldati del mio plotone che in treno ripassavano e studiavano. Vi assicuro che non gli obbligavo e gli lasciavo estremanente liberi. Di certo  li sapevo ben motivare ma comunque erano liberi.
Se fai diventare gli studenti  protagonisti dell'apprendimento non dovrai tanto sfaticarti!
Non so perchè noi insegnanti dobbiamo ripetere tante volte le stesse cose se già le sappiamo. Forse è meglio che siano gli studenti a cimentarsi, forse noi abbiamo già fatto la nostra parte. LEARNING BY DOING! LEARNING BY DOING!  .....
LE ATTIVITA' CHE PUOI SCARICARE QUI PARTONO DA QUESTO PRINCIPIO E SE SAPRAI INSERIRLE ALL'INTERNO DEL TUO PERCORSO DI INSEGNAMENTO NE TROVERAI GIOVAMENTO.

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