Dice Gesù in un passo del vangelo “dai frutti riconoscerete che sono miei discepoli”, e un proverbio “se son rose fioriranno”. Entrambi i detti invitano a non guardare le promesse ma i risultati conseguiti. Ebbene qualcuno ricorderà il caso Stamina di Vannoni presentato anche dalla trasmissione televisiva le Jene. Si prometteva tanto ma purtroppo tutto è finito in tribunale. Più chiaro di così non si può essere, i frutti attesi non ci sono stati. Due libri:
In “Staminalia” si narra il tentativo di inoculare cellule staminali su topi e il conseguente esito negativo a causa della proliferazione insensata di escrescenze se non la creazione di tumori. Gli sperimentatori nel 2008 non erano in grado di capire in che modo queste cellule si differenziavano. Ricordo che le cellule staminali sono cellule indifferenziate e con capacità “multiple”. Nel caso delle mesenchimali (quelle di Vannoni) siamo di fronte a un tipo di staminali un po’ meno versatili ma comunque sempre con capacità importanti, esse sono definite “pluripotenti”. Ebbene, da quello che ho capito (e spero di avere capito bene), fino ad ora non si sa ancora il funzionamento delle cellule staminali e qual è il meccanismo di rigenerazione, presente per esempio in alcuni animali, che consente il reintegro di una parte del corpo rimasta mutilata. Riguardo al metodo Stamina di Vannoni, sono rimasto piuttosto sorpreso dal suo “modus operandi”, costui prelevava del tessuto dal midollo osseo, dopo di che lo trattava con un procedimento, non ancora chiaro, di circa un’ora e trenta, e il preparato diventava pronto per essere inoculato. Era pronto per riparare quei danni corporei responsabili della malattia. Queste cellule con intelligenza certosina sarebbero state in grado di sostituire il tessuto malato del paziente, mamma mia! Delle capacità davvero notevoli, da chiaroveggenti. Sarebbe come smontare un pezzo di motore di un auto; prendere viti rondelle e quant’altro, dargli una bella mescolata, inserire il tutto nel serbatoio e sperare che i vari componenti circolino nel motore andando a riparare il guasto meccanico. E adesso come siamo messi con la ricerca? attualmente siamo a conoscenza della potenzialità strabilianti di queste cellule nel trasformarsi ma non capiamo ancora quale meccanismo sia alla base della differenziazione per cui le cellule cominciano a fare la loro funzione specifica di ossa, muscolo, occhio, pelle o altro tessuto corporeo. Facendo una ricerca sulle pubblicazioni divulgative del 2015, dai titoli non si scorgono ancora segnali di impiego sicuro nella cura delle malattie. Riporto qui alcuni link di libri sull’argomento: Capocci M., Corbellini G., Le cellule della speranza. Il caso Stamina tra inganno e scienza, Codice 2014 Conese Massimo; Di Gioia Sante; Lepore Silvia, Espressione di molecole di adesione in cellule staminali/progenitrici ematopoietiche. Correlazione con lo stato infiammatorio acuto polmonare indotto..., Aracne 2015. Monti M.; Battifoglia E.; Redi C., Staminali. Dai cloni alla medicina rigenerativa, Carocci 2015. Per ultimo segnalo il sito di biotecnologia più importante a livello mondiale (National Center fo Biotechnology), quello dove vengono pubblicate le varie ricerche e scoperte scientifiche nel settore: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/ Saluti Giuliano Mazzocco I commenti sono chiusi.
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Febbraio 2022
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